
Gioele Bertin e Francesca Melina





Per sviluppare il concetto siamo partiti ragionando sul percorso storico dell'edificio su cui si è andati ad intervenire. E' stato possibile individuare tre fasi fondamentali del cambiamento che ha caratterizzato gli spazi di questa fabbrica, ovvero la nascita come Cotonificio ad opera dei fratelli Poma con la costituzione del villaggio operaio di Miagliano, il passaggio a Lanificio con la presa in carico delle strutture da parte dei fratelli Botto e infine l'attuale rilevazione dello stabile da parte della Biella Wool Company. Per ogni diverso momento storico, abbiamo analizzato quelle che sono state le trasformazioni strutturali (il mutamento delle diverse fonti energetiche utilizzare nel tempo), architettoniche (destrutturazione e riuso di parte delle strutture nel passaggio da cotonificio a lanificio e alla realtà attuale) e culturali (dalla creazione del villaggio operaio all'istituzione delle varie realtà oggi presenti nella fabbrica) degli spazi andando a definirne le caratteristiche. Alla fine di questo percorso di analisi siamo arrivati a definire quattro elementi che a nostro parere possono descrivere le caratteristiche e la portata di questo mutamento: la fabbrica vista nel binomio casa/comunità e globalizzazione/sviluppo. Il processo storico ha portato ad un'evoluzione di esse nel tempo a partire dalla costituzione del villaggio operaio alla creazione di Wool Box attualmente attivo. Successivamente siamo andati a ragionare sulle possibili vie da intraprendere per quanto riguarda una rappresentazione grafica di questi concetti. Abbiamo scelto la realizzazione di tre soggetti che potessero andare ad incarnare i tre diversi momenti di evoluzione dello stabile e le loro caratteristiche andando a lavorare sul concetto di realtà passata, presente e futura. Abbiamo fatto per questo riferimento al mito delle Moire ( antica Grecia) o Parche ( antica Roma) : nella rappresentazione originale il mito vede tre sorelle, Cloto, Lachesi e Atropo, rispettivamente colei che fila, colei che intreccia e colei che taglia, responsabili del delineare la vita e il destino di ogni uomo. La prima, la più giovane, è colei che intreccia il filo della vita determinando il momento della nascita, la seconda è colei che avvolgendo il filo intorno al fuso ne determina la lunghezza e il destino, e la terza, la più anziana, colei che con delle grandi forbici taglia il filo determinando il momento della morte. Andando a lavorare in particolare sulla terza figura ( Atropo) abbiamo operato la nostra critica: la sorella, invece di recidere il filo ponendo termine all'esistenza di un uomo, lo annoda con un altro filo. Con questo abbiamo voluto indicare la libertà che ognuno di noi ha nel scegliere quando porre termine a qualcosa, in questo caso all'utilizzo degli spazi della fabbrica. Proprio perché stiamo parlando di un luogo antico che affonda le sue radici nella storia, abbiamo scelto di rappresentare le tre sorelle come tre signore anziane che vanno a simboleggiare la fabbrica stessa. Invece , per rappresentare il mutamento delle funzionalità che ha rivestito nel corso degli anni, abbiamo vestito la prima sorella di abiti di cotone, la seconda di abiti di lana e la terza con tessuti più moderni. Il filo che esse fanno scorrere tra le loro mani sta a simboleggiare non solo il flusso del tempo, ma anche lo scorrere dell'acqua del torrente Cervo che ha rivestito un ruolo fondamentale per lo sviluppo in questo stabile che si basava su di esso come fonte d'energia/vita. Il messaggio che vorremmo lanciare dunque è la possibilità che ognuno di noi ha , affondando le proprie radici nel passato, di costruire un nuovo futuro in questi stabilimenti ormai per la maggior parte abbandonati a loro stessi. Abbiamo un esempio di questo speranza proprio in questo lanificio che, nonostante i grandi mutamenti subiti nel tempo, continua a vivere e a dare vita.